• di ANDREA CORMANO
Elettroagopuntura vs TENS: indicazioni ed effetti
Agopuntura
L’Elettroagopuntura è una tecnica associata all’agopuntura, sviluppata in Cina a partire dal 1934, che utilizza gli impulsi elettrici a bassa tensione per la stimolare gli aghi inseriti in un determinato punto del corpo, detto "agopunto", in modo da vincere la resistenza e aumentare la conducibilità elettrica del corpo umano, sensibile alle oscillazioni elettromagnetiche che vanno dall’infrarosso alla luce visibile, dall’ultra-violetto alla fascia dei raggi x.


Gli elettrostimolatori per l’agopuntura, simili a quelli della stimolazione elettrica transcutanea dei nervi (TENS), sono muniti di un sistema che permette di regolare la frequenza (Hz), l’intensità e l’ampiezza di un onda elettrica ed erogano piccole correnti elettriche tramite cavetti e morsetti, collegati all'ago metallico, inserito nella cute. Mentre nella TENS, la conduzione elettrica, tramite dei cerotti, avviene sulla cute e quindi superficialmente, nell'elettroagopuntura la stimolazione elettrica è sia superficiale che profonda e quindi stimola, tramite il collegamento con un ago inserito nella cute, sia i recettori cutanei che i tessuti sottostanti. Proprio questo duplice effetto di stimolazione elettrica, l'elettroagopuntura è molto più efficace di un trattamento di TENS.
1. Stimolazione elettrica transcutanea dei nervi (TENS)
2. Elettroagopuntura con morsetti collegati all'ago
Generalmente la stimolazione elettrica arriva sotto forma di treni d’onda, studiati per ottenere un effetto tonificante o disperdente che di norma si ottiene con la manipolazione dell’ago.
L’elettrostimolazione si può utilizzare per ripolarizzare le cellule (ritorno alla fase di riposo), aumentare il flusso arterioso distrettuale, aumentare l'effetto cicatrizzante, antiedemigeno (che riduce la ritenzione idrica) e antinfiammatorio e per l'accelerare l’assorbimento degli ematomi. Una seduta di elettroagopuntura, dunque, si distingue di due fasi: la prima, che coincide con l’inserzione degli aghi a livello dei punti di agopuntura, in linea con un approccio di tipo tradizionale e manuale (in modo da evocare il ‘De Qi’); la seconda, che comporta la stimolazione elettrica degli agopunti, tramite i cavetti elettrici di un apparecchio elettrostimolatore. Nella pratica clinica, può essere presa in considerazione in quelle situazioni in cui il trattamento tradizionale con agopuntura abbia prodotto dei risultati, ma non particolarmente incisivi.
Per cosa si utilizza?
Nonostante l’elettroagopuntura sia un trattamento abbastanza nuovo, ci sono molte prove a sostegno della sua efficacia per usi diversi. Molti studi suggeriscono che possa fornire un certo sollievo dagli effetti collaterali della chemioterapia, dall’artrite e dal dolore acuto (a breve termine), nell'insonnia soprattuto nei pazienti con depressione.
Effetto antidolorifico ed antinfiammatorio
Nel 2005 Casimiro et al. hanno esaminato i benefici dell’agopuntura per l’artrite reumatoide (RA). In questo studio, coloro che sono stati trattati con elettroagopuntura, rispetto al gruppo placebo, hanno riportato una significativa riduzione del dolore al ginocchio già 24 ore dopo il trattamento.
Una più recente revisione scientifica del 2017 ha esaminato 11 studi randomizzati controllati sull’elettroagopuntura per l’artrosi del ginocchio. I risultati suggeriscono che, in seguito a 4 settimane di trattamento di elettroagopuntura, si riduce il dolore e si migliorano i movimenti di flessione/estensione del ginocchio.
Nel 2014 uno studio condotto su animali ha esaminato l’uso dell’elettroagopuntura come forma di sollievo dal dolore generato sia da lesioni tissutali persistenti che da lesioni nervose. I risultati suggeriscono che l’elettroagopuntura riduce diversi tipi di dolore infiammatorio sia sensoriale che affettivo, inibendo il dolore infiammatorio e neuropatico in modo più efficace a 2-10 Hz a fronte di 100 Hz. L'elettroagopuntura blocca il dolore attivando una varietà di sostanze chimiche bioattive attraverso meccanismi periferici, spinali e sovraspinali. Gli autori evidenziano che la combinazione di elettroagopuntura e antidolorifici può essere più efficace del solo farmaco, confermando che l’elettroagopuntura allevia il dolore e riduce anche l'uso di alte dosi di farmaci necessari per controllare il dolore.
Effetto antiemetico
L’elettroagopuntura può essere usata anche per ridurre il vomito e la nausea insorta dall’uso di chemioterapia in pazienti oncologici, infatti una revisione, pubblicata nel 2015, di 11 studi randomizzati evidenzia proprio l’efficacia dell’elettroagopuntura nel ridurre il vomito acuto correlato alla chemioterapia, rispetto all’agopuntura standard.
Effetto di regolazione del ritmo sonno-veglia e di equilibrio del tono dell'umore e ansia
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista JAMA nel 2022 condotto su 270 pazienti tra 18-70 anni, suddivisi a random in tre gruppi, un gruppo trattato con elettroagopuntura e trattamento convenzionale, un secondo gruppo trattato con sham agopuntura e trattamento convenzionale e un terzo gruppo solo con trattamento convenzionale. Tutti e 3 i gruppi sono stati trattati per 8 settimane e valutati con il Pittsburg Sleep Quality Index (PSQI), ossia una scala necessaria a valutare la scala del sonno in modo affidabile, valido e standardizzato la qualità del sonno. Il gruppo trattato con elettroagopuntura e trattamento convenzionale avevano un PSQI migliore del secondo e terzo gruppo e mostrava anche un miglioramento della depressione valutata con Hamilton Depressione Rating Scale (HDRS) e con la Self-rating Anxiety Scale (SRAS).
Effetto analgesico
Grazie anche all’effetto analgesico, l’elettroagountura potrebbe essere utilizzata durante un intervento chirurgico, in casi particolari di controindicazioni all’uso di anestetici o di possibili reazioni avverse gravi ad analgesici (sempre dietro consulto con anestesista esperto in agopuntura). Ma a differenza dell’anestesia farmacologica che “addormenta” la parte interessata, in cado di analgesia con l’elettroagopuntura si preserva la sensazione del tatto, della pressione, del caldo e del freddo; quindi, il paziente potrebbe avvertire solo un piccolo fastidio.
