• di ANDREA CORMANO
L'integrazione in medicina: un ponte tra il tradizionale e il non convenzionale
Medicina Integrata
La medicina integrata è un approccio innovativo alla medicina che consiste nell’integrare la medicina tradizionale con le medicine non convenzionali, affiancando, quindi, agli esami di laboratorio, alla diagnostica strumentale e alle terapie convenzionali, tutte quelle terapie complementari come l’agopuntura, l’immunoterapia in low dose, l’omotossicologia, l’osteopatia, la terapia cranio-sacrale e, infine, anche un approccio dietologico e nutrizionale, per raggiungere un completo benessere psicofisico della persona senza trascurare l’aspetto olistico ed energetico. Molti sono gli ambulatori di medicina integrata in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale, dislocati in tutta Italia, prevalentemente al Nord e al Centro, a conferma del fatto che l’approccio integrato è fondamentale per le patologie sistemiche e multifattoriali e per ridurre gli effetti collaterali dovuti per lo più dalle interazioni farmacologiche durante l'assunzione di più farmaci contemporaneamente.
Per dare una corretta definizione di cosa sia la medicina integrata, cito la più definizione della Duke University: "La medicina integrata è un approccio terapeutico che pone il paziente al centro e affronta l'intera gamma di dinamiche fisiche, emotive, sociali, spirituali e ambientali che influiscono sulla salute di una persona. impiega una strategia personalizzata che considera le condizioni, i bisogni e le circostanze del paziente. Utilizza gli interventi più appropriati e una serie di discipline scientifiche per guardar la malattia e aiutare le persona e ritrovare e a mantenere la salute ottimale."
Secondo il mio parere è da considerare come una sorta di alleanza terapeutica tra la medicina tradizionale e le medicine complementari e alternative, per tale motivo i medici tradizionalisti e specialisti collaborano con i medici esperti nelle medicine complementari al fine di individuare per il paziente il percorso di cure più adatto e con minor effetti collaterali.
Secondo la medicina specialistica e tradizionale del terzo millennio, i singoli specialisti sono diventati orami esperti di una visione parziale del sistema del corpo umano, per cui se un paziente manifesta sintomi su diversi apparati e sistemi come quello cardiovascolare, immunitario e urinario, esso è consigliato dal proprio Medico di Medicina Generale a sottoporsi a visita specialistica dal Cardiologo, dal Nefrologo e da un Immunologo, i quali prescrivono ciascuno una propria terapia. Mentre secondo l'approccio della medicina integrata, che è un approccio sistemico e che considera l'essere umano nella sua totalità, i vari specialisti insieme ai medici esperti di medicine complementari programmano un percorso terapeutico olistico più appropriato in base alle evidenze scientifiche con il compito di curare il paziente nella sua integrità fisica e psichica, materiale ed spirituale.
Quindi in definitiva secondo la concezione della medicina integrata ed olistica, si cura la persona e non la malattia, le cause che hanno determinano una disfunzione organica (radice) e non i sintomi (manifestazione), al fine di ripristinare le funzioni dei singoli organi, stimolando il naturale processo di auto-guarigione del corpo e provando a riportare un equilibrio e una sensazione di benessere fisico e psichico nell'individuo.
Infatti, secondo la medicina tradizionale cinese, la malattia non è altro che la manifestazione di un problema che ha radici nello squilibrio degli organi interni, dello Yin e dello Yang. Nel capitolo V del Suwen è scritto che per trattare la malattia bisogna andare fino alla radice, quindi non bisogna soffermarsi a trattare solo la sintomatologia (manifestazione) ma bensì giungere a curare la sede dove ha preso forza e forma la radice della patologia. Spesso si pensa a curare i sintomi più gravi che rappresentano in realtà l'apparenza della malattia, lasciando quindi da parte la natura della malattia.
